Winnicott diceva che l’esperienza creativa è gemella a quella del gioco.
Chi gioca crea realtà alternative dove dare tregua al continuo processo di distinzione tra desiderio e realtà, a volte definita da limiti e frustrazioni.
Chi si “permette” di creare non sta parcheggiando ciò che viene creduta l’unica vita possibile spesso fatta di doveri e scadenze, piuttosto, sta facendo scorta di nuove possibilità che userà come strumenti in ogni situazione.
Il tuo fimo, la tua lana, i tuoi colori, le millemila perline, quei pezzetti di carta…non sono la tua “valvola di sfogo”, sono una palestra di libertà.
Quando qualcuno ti dirà “stai ancora cincionando con i tuo trabiccoli?”, tu rispondigli:
“ No, sto creando un mondo diverso dove ci sarà posto anche per te”
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