Cara Perfezione, noi non ci conosciamo ma ho sentito molto parlare di te. So per certo che per anni hanno provato a presentarci, ma niente, non ci siamo mai beccate. Anzi, visto che c’è sto momento di confidenza, volevo dirti che qualche volta ti ho inseguita, spero di non averti spaventata…Perfezione vedo che ti stai irrigidendo. Nooo ma vedi che devi stare tranquilla proprio, vengo in pace, anzi guarda, mi allontano e ti lascio un po’ di vantaggio nel caso volessi scappare, non corro dai giri di palestra delle medie.
Frequento la cumpa di Godersela, conosci? Ci siamo incontrate un martedì sera, uscivo dallo studio della Dottoressa del Cervello, c’era un’arietta leggera. Notai Godersela perchè ha il mio stesso gusto per gli abbinamenti improbabili, con tessuti e fidanzati.
Anche lei arriva sempre quando il meglio è già successo e fa quello che può con quello che c’è. So che tu invece sei un earlier adapter, brava.
Come dici? Sei solo un concetto relativo? No guarda, colgo la modestia, ma sei un vero flagello, fidati.
Purtroppo ti hanno costruita su un concetto di vita fatto per immagini fisse, una foto può essere perfetta, una frase può essere perfetta, una risposta su dieci può esserlo. Dove abito io la vita esiste solo in flussi: c’è il flusso del “beh dai alla fine è andata”, “la prossima volta faremo meglio”, “ma quanto ci siamo divertiti?”, “ti vedo ingrassata”, “e io ti vedo scema”, “l’appuntamento era oggi?”, e il mio preferito in assoluto “vieni a sederti qui con noi”.
Anzi guarda Perfezione, vieni a sederti con noi, facciamo la gang delle Perfettamente Imperfette.
Io porto le birre, tu avvisa Entusiasmo.
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